I Junior Partner dello Studio AP, Andrea Crepaldi e Mattia Scanu, escono sul fascicolo 1 del 2025 di Rivista 231 con un
interessantissimo approfondimento che si pone l’obiettivo, interrogando i più incisivi contributi giurisprudenziali e
dottrinali, di indagare come e se è possibile – nel silenzio della norma, in particolare del D. Lgs 231/2001 –
individuare una responsabilità ex D. Lgs. 231/2001 (i) diretta della holding e (ii) della capogruppo, qualora uno o
più enti controllati siano censurabili ai sensi delle fattispecie di cui al D. Lgs. cit. (c.d. rischio di risalita ascendente
della responsabilità da reato), in particolare dell’illecito ex art. 25 ter per ciò che concerne il reato-presupposto di falso
in bilancio.
A tal fine, si è dapprima analizzato il concetto di “gruppo di società” nell’ordinamento italiano e,
specificamente, nell’ambito del Decreto 231, per poi dettagliare quelle che – allo stato attuale – appaiono essere le
best practise da applicare tra enti facenti parte di un medesimo gruppo.
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